sabato 17 maggio 2014

Il diario del Giro. Ottava tappa: Foligno-Montecopiolo (179 Km). Secondo qualcuno Bukowski, secondo qualcuno Pantani


Montecopiolo - Secondo qualcuno il Giro cominciava oggi, secondo altri il Giro tanto è morto da quando hanno fatto fuori Pantani. Secondo Matteo Renzi chi vota Pd non vota Cgil, secondo Repubblica Biagio Antonacci si è riscoperto contadino, tra ulivi da potare e vitigni da innestare. Ha imparato a seguire il ritmo della natura Biagio, con le infradito nere e la chitarra bianca rossa e verde guarda convinto nella macchina fotografica sullo sfondo della sua casa di campagna. Ma chiuso il giornale mentre camminavo distratto verso il lavoro ho intravisto da lontano un compagno di marciapiede puntarmi con decisione, l’unico, erano le sette di un sabato nel mio quartiere come sempre disabitato nei fine settimana: parcheggi liberi, automobili già partite per case al mare o case in montagna, solamente qualcuno che sistema con cura le mazze da golf nel baule, il sabato mattina nel mio quartiere mentre io vado a lavorare gli altri sistemano con cura le mazze da golf nel baule, comunque ero solo sul marciapiede fino a quando questo barbone non decide di puntarmi continuando a gridare qualcosa che non capisco bene da lontano, starà dicendo a me? Ma no, sembra più il dialogo urlato di un pazzo, si avvicina a pochi centimetri e mi assicura “Io, sono un grande scrittore!” poi se ne va, io riapro il giornale e arrivo alle pagine sportive, stai a vedere che ho incontrato Charles Bukowski quando non se lo filava nessuno e la sua puzza era insopportabile e poco di moda, una delle prime cose che mi viene in mente quando penso a Charles Bukowski è lui che viene chiamato dal direttore della fabbrica di cetrioli per la quale sgobba che vuole saperne di più del suo essere scrittore, una scena decisamente comica che al momento non ricordo con precisione perché ho un po’ di coda in cassa. In ogni caso finito il turno questo pomeriggio potrò perdermi tre eventi sportivi di un certo rilievo: l’ottava tappa Foligno-Montecopiolo, lo spareggio per la vittoria del campionato spagnolo Barcellona-Atletico Madrid, la finale di F.A. Cup Arsenal-Hull City. Pazienza, chissà se Antonacci interromperà un secondo le sue attività di contadino per seguire almeno uno di questi accadimenti, secondo Biagio sarebbe bello se i ragazzi nelle scuole studiassero l’agricoltura. Il Cippo di Carpegna è la montagna dove amava allenarsi Marco Pantani, una salita aspra fino a 1358 metri e una discesa tecnica con strada stretta. E’ la prima vera montagna del Giro che anticipa di qualche chilometro il finale di frazione con ravvicinata doppia ascesa a Villaggio del Lago (1002) e Montecopiolo, Eremo Madonna del Faggio (1235). I corridori come ogni anno faticavano inseguiti e incitati da qualche amatore più o meno curiosamente vestito, sul Carpegna è Arredondo il primo a passare ma poi viene raggiunto e sorpassato da altri protagonisti che salgono e scendono fino a quando Diego Ulissi a trecento metri dall’arrivo non trova l’attacco giusto trionfando così per la seconda volta dopo Viggiano, davanti a Kiserlovski, Kelderman, Quintana ed Evans che conquista la maglia rosa al posto di Matthews, da buon velocista crollato all’inizio della prima salita. Io dopo non aver visto la tappa non guardo Barcellona- Atletico Madrid, non guardo nemmeno Arsenal-Hull City, vengo a sapere al parco che la squadra di Simenone pareggia 1-1 al Camp Nou portando così a casa la Liga dopo diciotto stagioni, e che i Gunners di Arsene Wenger vincono finalmente un trofeo  a nove anni dall’ultima volta grazie ad un sofferto 3-2 sancito a dieci minuti dalla fine del secondo tempo supplementare dal centrocampista gallese Aaron Ramsey. Quindi ripiego verso casa in compagnia di Pietro, questa volta i gnocchetti con olio e parmigiano reggiano risultano graditi, alziamo i rispettivi calici brindando Cin e infine indossiamo dei pantaloni comodi per tirare qualche bomba con la pallina di spugna in corridoio. Domani nona tappa: Lugo-Sestola, 172 Km, tre stelle su cinque di difficoltà secondo la mia guida, secondo me non riuscirò a vederla.