martedì 16 novembre 2010

Serie A: Inter-Milan (Un derby deciso dal parrucchiere, ovvero Materazzi Taxi Driver)



Che si sarebbe trattato di un derby deciso dal parrucchiere lo si era capito già la sera del 31 ottobre scorso quando, al termine di Mila-Juventus 1-2, Silvio Berlusconi aveva individuato nei capelli di Massimiliano Allegri la radice della sconfitta rossonera.
L’allenatore del Milan il mattino seguente si era prontamente recato dal parrucchiere per regolare la chioma in modo che risultasse adatta a rilasciare interviste in sala stampa, e da quel momento Nesta e compagni avevano cominciato a girare per il verso giusto, seguendo una rotazione di vittorie più adeguata ad una squadra votata al conseguimento dello scudetto.

Conoscendo la predisposizione del Presidente del Consiglio ad azzeccare le mosse vincenti anticipando gli altri concorrenti, sia come proprietario di club che come politico, il resto dei contendenti aveva utilizzato il ponte dei Morti per consultarsi con i parrucchieri più autorevoli della penisola. Massimo Moratti aveva consigliato Benitez di studiare con attenzione le scelte del barbiere di Milanello ma la società di via Turati, esempio di azienda organizzata in maniera quasi esemplare, aveva immediatamente obbligato i suoi calciatori a farsi fotografare o riprendere sempre con il berretto in testa, per non permettere agli avversari più temibili di spiare.

Così Rafa aveva dovuto improvvisare, lasciando liberi i reduci del Triplete di sistemarsi la capigliatura nel modo che preferivano, possibilmente lo stesso che avevano adottato con Mourinho, ma senza dichiararlo per non aumentare la nostalgia. Se però ad esempio Javier Zanetti non aveva avuto dubbi a pettinarsi sempre con la riga a sinistra come un uomo degli anni quaranta, Marco Materazzi, investito a sorpresa del gravoso compito di marcatura di Zlatan Ibrahimovic, qualche incertezza in più l’aveva provata, e alla fine aveva pensato di copiare la soluzione estrema “alla moicana” di Robert De Niro in Taxi Driver. Davanti allo specchio di casa, prima di eseguire il taglio, Marco si preparava a sfidare il suo peggior ex amico, incapace di comprendere che i nervi gli stavano per saltare definitivamente. http://www.youtube.com/watch?v=Zduq4YGmiUw

Una volta in campo, Matrix se ne sarebbe reso conto troppo tardi, quando già era in scivolata sul prato bagnato di San Siro per travolgere il centravanti svedese appena dentro l’area di rigore interista. Palla sul dischetto e uno a zero per il Milan al quinto minuto del primo tempo.
Il resto della partita sarebbe stata una sfilata di pettinature, con i calciatori nerazzurri costretti ad ammirare le scelte estetiche sopra la fonte dei ragazzi di Allegri.
Via il berretto, e Seedorf aveva mantenuto il suo intelligente cranio rasato, Pirlo la sua svolazzante testa ondulata, Thiago Silva i suoi corti riccioli brasiliani.
Dall’altra parte, Materazzi Taxi Driver era solo il più evidente sbaglio di un barbiere poco ispirato, senza il coraggio di abbassare l’esplosione forestale del bambin Coutinho (Paulo Roberto Coutinho), di porre rimedio all’aeroportuale avanzata centrale del ciuffo di Pandev, d’impedire il disegno a trecce-righe curve sul capo dell’infatti presto infortunato Obi.