martedì 23 novembre 2010

Le elezioni. Perché votare “Mio padre era bellissimo” come Libro dell’Anno di Fahrenheit?

Francamente non ne ho la più pallida idea. Tuttavia, l’8 dicembre parteciperò a Fahrenheit. Durante la puntata, in diretta dalla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria di Roma, verrà proclamato il Libro dell’Anno 2010, scelto tra tutti i libri del mese segnalati dalla trasmissione.
E’ possibile votare “Mio padre era bellissimo” (già Libro del Mese di Gennaio) scrivendo una mail a

fahre@rai.it

Per il testo fate voi, consigliabile il classico:
“Voto per Mio padre era bellissimo di Francesco Savio”.

Già, ma perché votare “Mio padre era bellissimo” come Libro dell’Anno di Fahrenheit?
L’unica cosa che mi viene in mente per invogliare i lettori di Radio 3 e non solo a votare il mio libro piuttosto che quello di un altro, risiede nella leggerezza di “Mio padre era bellissimo”. Una leggerezza non filosofica o spirituale, ma sancita dai grammi. Ci sono infatti svariate possibilità che il mio libro sia il più leggero in concorso e quindi posso dire questo:
“Se siete una di quelle persone che comprano due, tre quotidiani al giorno, avrete certamente notato una cosa. I giornali ormai arrivano intorno alle settanta pagine ciascuno tra articoli più o meno interessanti e pubblicità con le donne nude. Pertanto, se amate accompagnare la lettura del quotidiano a quella di un buon libro, quale migliore soluzione che infilarsi sottobraccio “Mio padre era bellissimo”, di sole 139 pagine? Un bilanciamento cartaceo. Una velata protesta contro il sistema dell’informazione che obbliga, ad esempio, a pagare cinquanta centesimi in più al sabato per un chilo di rivista femminile non desiderata, aggregata al quotidiano numero 1 o 2. Senza contare che nel libro di Savio a sorpresa non ci sono donne nude.

Secondo aspetto, da non sottovalutare, e derivante dall’infanzia quando mi capitò di trovare nella cassetta della posta un portachiavi con uno Scudo da un lato e il volto di un candidato dall’altro. Votate X, c’era scritto, e molti condomini accettarono il consiglio, soddisfatti per il nuovo portachiavi.
Non arriverò a tanto, però. E’ mia intenzione regalare a tutti quelli che voteranno “Mio padre era bellissimo” una matita, la stessa (lunga sottile, marroncina, perfettamente temperata) che Giorgio Gaber rubò dalla cabina nella sua adorabile canzone che parlava di elezioni. Di più non posso promettere.
Grazie.