
Quando le idee del mattino il pomeriggio non se le ricordava più, o le rammentava grazie alla furba intuizione di appuntarle (ma in ogni caso non riusciva a svilupparle) si dedicava alle faccende di casa, avvertendole forse stupidamente come un peso determinante, almeno nella capacità di fargli mutare radicalmente in nero l’umore. Piatti, lavatrici, spesa. Ma vaffanculo, pensava, pretendo come minimo che alla fine della vita questo tempo sprecato mi venga restituito.
Poi usciva prima che il sole scendesse (le giornate grazie a Dio iniziavano ad allungarsi) infilava Lucio Bordenave nella tasca del cappotto per avere un po’ di compagnia durante la passeggiata, e la situazione lentamente migliorava.