domenica 21 febbraio 2010

Dialogo tra un libraio e un non so

Arrivano di mattina presto, la domenica. Prima che il megastore apra, fumano fuori dalle vetrine, nervosi. Guardano l’orologio. Stringono tra le mani i ritagli dei cantanti e degli scrittori morti durante la settimana. Articoli, coccodrilli. La morte dell’artista scatena in loro il bisogno di possesso incontrollato dei libri e dei dischi che l’ora defunto aveva creato prima, quando era ancora in vita ma loro lo ignoravano (perché non era abbastanza morto).
Vicino sfila qualche credente o abituato a credere che si dirige verso la chiesa del quartiere per la messa delle 10. Loro, ebbri della nuova religione del commercio donata ai loro cuori verso la metà degli anni novanta (negozi sempre aperti, anche la domenica, evvai!) li guardano con disprezzo. Meglio clienti, che credenti. Ricontrollano rapidamente i titoli dei libri che il romanziere morto aveva scritto durante la vita, ma i giornali non ne avevano parlato tanto, la Tv nemmeno, e allora come facevano a sapere che era bravo? Qualcuno riconosce il libraio al quale manca qualche minuto prima di cominciare a lavorare, ma perché non tentare?
“Scusa, lo so che non stai lavorando, ma per caso avete questo libro di questo qua che è morto mercoledì, o giovedì non ricordo bene?”

Poi le serrande si alzano, i cancelli trasparenti si aprono, e l’arena si riempie. Fino a poco tempo fa i cd di quel grande cantante glieli dovevi regalare (e non li avrebbero voluti). Ora devono possederli. Poi magari non li ascolteranno mai, ma pazienza.
E’ morto J. D. Salinger.

“Voglio tutto quello che avete di questo qua. Sul giornale c’è scritto che forse esistono manoscritti inediti. Li avete? Ma com’è possibile che non abbiate nulla? No Holden ce l’ho già cazzo. Dovete vergognarvi, non avete niente di Salinger…”.

“Avevamo tutto ciò che è stampato in Italia, ma proprio la morte di J.D. ha prodotto l’isterismo di massa è i libri sono andati esauriti.”

“Ma qui c’è scritto che Stephen King si aspetta molto dalla cassaforte di famiglia dentro cui sarebbero conservanti manoscritti inediti, forse addirittura quindici o sedici, dedicati alla famiglia Glass. Ovviamente voi non avrete nulla…ma almeno, è possibile ordinarli?”