14 euro per 94 pagine, ho pensato all’inizio. Ho guardato il libro di profilo, nero rosso e bianco. Mi sono detto: d’accordo, adoro Cheever, ma ogni pagina vale 15 centesimi di euro. Ne vale la pena? Lo sconto del 25% perché lavoro in libreria (o quasi) mi ha rassicurato e convinto.
Cheever è leggero, e pesa. Sottolineo tanto, più cose fermo con la matita, più cose mi ricorderò un giorno, quando aprirò a caso. Gli altri libri premono dalla scaffale di quelli “da leggere”. Sono decine. Mantengo relativamente la calma, nessuno mi corre dietro.
Cheever è leggero, e pesa. Sottolineo tanto, più cose fermo con la matita, più cose mi ricorderò un giorno, quando aprirò a caso. Gli altri libri premono dalla scaffale di quelli “da leggere”. Sono decine. Mantengo relativamente la calma, nessuno mi corre dietro.
Sei racconti, e basta. Preziosi come informazioni segrete. E’ difficile abbandonare certi libri così onesti, scritti in un’epoca nella quale forse i trucchi erano meno all’ordine del giorno. O più precisamente i geni non hanno bisogno di stratagemmi. Allora libri come questo li lascio sulla scrivania per qualche tempo, prima di metterli a posto nella libreria in ordine alfabetico. Così ogni tanto li guardo, loro fanno lo stesso con me, con discrezione. Ci sono libri che mi osservano da anni. Sanno più loro di me che io di me stesso. Nelle storie di Cheever va tutto a gonfie vele, è difficile essere uomini ma le difficoltà non sono insuperabili.