Non ricordo il giorno in cui cominciò con esattezza. Me ne stavo in negozio sottoterra a presidiare con la maggiore eleganza possibile il Punto Informazioni, mentre orde di italiani mi assalivano con le domande più assurde, probabile frutto di eccessiva esposizione ai raggi televisivi. Me ne stavo tranquillo, tenace Gandhi in balia di esseri che sovente non salutavano, sorpassavano la coda creando tensioni con i sorpassati oppure giungevano a sorpresa alle spalle o ai lati del mio corpo.
Eccoli qua i miei amici italiani, pensavo, e immaginavo l’amaro stupore di Pasolini se avesse potuto montare una telecamera fissa rivolta verso il gregge di clienti, in particolare al sabato e alla domenica.
Ricordo però che fu una ragazza a chiedermelo:
"Hai il disco di Dennis?"
"E di cognome?"
"Non lo so, ma è il Dennis di Amici, o forse di XFactor..."
"Ah...Guarda non so di cosa stai parlando, ora controllo..."
Da quel giorno i quesiti nominativi non si fermarono più. Avevo il disco di Dennis? E di Antonino? Noemi era uscita? Ed Emma?
I cantanti italiani avevano perso il cognome, e la musica dello Stivale non sarebbe stata più la stessa.