giovedì 18 marzo 2010

Le ultime parole sull’Isola

Ventura: “…diciamo chi è il segretario del Pd. Il segretario del Pd é…”.
Busi: “E’ inesistente. Finché la sinistra sarà clericale, sarà solo la brutta copia della destra”.

Busi: “Lo decido io il linguaggio”.
Ventura: “La potrò avere un’opinione e dirti che secondo me la sbagli, la forma, e che la forma cancella la sostanza?”.
Busi: “Il fatto che sia sbagliata per lei e per la maggior parte degli italiani vuol dire che io la forma non la cambio. La mia sostanza sta nella mia forma. Questa nazione è indietreggiata di 15 anni anche per colpa vostra. Voi dovete essere ricoverati. Sentite quelli che avete mandato sull’Isola con me. Non è una novità per me non essere capito. Purtroppo sono tutti come Federico Mastrostefano. Non c’è più cultura. Il Paese è morto”.

Busi: “Il mio mandato è esautorato, esaurito. Non c’è più racconto. Temo che, se restassi, finirei per vincere. Ho partecipato per una rassegnata e decadente malinconia. Voglio tornare nel mio limbo, le dinamiche sono loro. Voglio dare l’esempio del signore anziano che si mette da parte. Mi sembrerebbe umiliante per me vincere questa piccola corsettina. Qua ci sono persone alla canna del gas, che non hanno forza contrattuale”.

Busi: “Lei è caduta nella mia provocazione. Io non capisco perché solo le coppie sposate possano adottare un figlio. Io voglio come singola persona dire che tanto si finisce tutti da single e che il figlio adottato ritorna dall’uno o dall’altro. Perché io single non posso adottare un bambino o una bambina?”.

Busi: “Se avete bisogno di me mi trovate in libreria. La mia pantomima della cultura è durata fin troppo. Da un momento all’altra questa telecamera diventerà buia e io sparirò. Non adduco pretesti di salute, anche se ho un’infezione, non è una malattia diplomatica la mia. Senza di me, che ho fatto il capro espiatorio, potranno scagliarsi l’uno contro l’altro. E vedremo la vera ipocrisia.
I naufraghi sono tutti qua perché non hanno un cazzo da fare, sono meschine marionette di se stessi che non hanno rispetto dello spettacolo”.