domenica 15 giugno 2014

Maracanazo: Inghilterra-Italia. Al Dio degli inglesi, non credere mai



Chiavari – Non faccio in tempo a tornare a Milano che il verbalizzante S.G., matricola xxxx, in servizio presso l’Ufficio Varchi della Polizia Locale in data 5/5/2014, dalla quale decorrono i termini di notifica del presente verbale, ha accertato che il conducente del veicolo targato xxxxxxx (autovettura) in data 20/3/2014 alle ore 22.28 in Milano, CAV DEL GHISALLO, TRATTO SOVRASTANTE VIALE CERTOSA in direzione di LC CENTRO CITTA’, ha commesso le seguenti violazioni: DOPO LE ORE 22 E PRIMA DELLE ORE 7, SUPERAVA IL LIMITE MASSIMO DI VELOCITA’ DI NON OLTRE 10KM/H. VELOCITA’ EFFETTIVA 79, CONSENTITA 70 KM/H. Euro 65,67. Grazie. Ripongo con delicatezza la multa sulla scrivania, tanto sono passati i primi cinque giorni utili a pagare meno (perché?), e rammento la sorprendente bellezza di Chiavari che ho salutato per continuare il mio lavoro d’inviato ai Mondiali brasiliani appena cominciati dalla mia base milanese. Ho ancora nello zaino Tutto quel che è la vita, romanzo di James Salter che leggevo in spiaggia quando non ero impegnato a costruire laghi, fiumi e condomini di sabbia con Pietro (il futuro è nel mattone). Ma il tempo a disposizione per la cultura era poco, c’erano da tirar su palazzi e quartieri con paletta e secchiello, mi restava però in mente la storia di quell’editore che si occupava di alta letteratura solo per necessità, che teneva incorniciata su una parete dell’ufficio la lettera di un collega e amico, editor più anziano di lui, al quale era stato chiesto di leggere e valutare un manoscritto: “Si tratta di un libro molto banale, con personaggi privi di spessore descritti in uno stile che fa venire i nervi. La storia d’amore è squallida è di scarso interesse, e chi legge, di fatto, la trova respingente. All’immaginazione rimangono soltanto le oscenità. Un romanzo totalmente privo di valore.” Aveva venduto duecentomila copie (nel secondo dopoguerra) e ne stavano facendo un film. Comunque a Milano rimpiangevo Chiavari, i portici le librerie le panetterie i negozi di calzature, quanti negozi che vendono scarpe a Chiavari, tanti sandali, che belle le ragazze che indossano i sandali Birkenstock miei preferiti, trovare un modo per trasferirmi a Chiavari. Stare alzati fino probabilmente alle due di notte per guardare Inghilterra-Italia è una cosa che fa parte del duro mestiere d’inviato in contratto di solidarietà, abbasso le zanzariere e arrivo al fischio d’inizio di mezzanotte già vittorioso perché sono riuscito a resistere mentalmente vivo all’introduzione Rai alla partita, è incredibile quello che riescono ad affermare presunti giornalisti, vecchi campioni o più frequentemente appena buoni giocatori, opinionisti che tifano come scimmiette invece che fare normale informazione. L’apocalisse è quello che c’è già. Non ci sono dubbi che l’Italia trionferà, l’Inghilterra l’allena Roy Hodgson anche se gli Azzurri schierano titolare Paletta. Fra le due condizioni non sufficienti sarà la prima a vederci sorridere, e infatti al trentacinquesimo battiamo un corner all’indietro, Pirlo sposta l’equilibrio difensivo inglese con un velo fondamentale per consentire a Marchisio di stoppare e calciare rasoterra angolato dai venti metri: 1-0. Il tempo di abbracciarci e Rooney in contropiede crossa alla perfezione da sinistra pescando il veloce Sturridge che mette in rete al volo, osservato con pigro distacco dalla difesa azzurra. Dopo l’esultanza sbuca una barella, il telecronista afferma che forse Sturridge si è infortunato nell’esultanza, il commentatore tecnico per modo di dire conferma, poi veniamo a sapere che lo sdraiato è invece il fisioterapista di Gerrard e compagni. Bisogna approfittarne. Jagielka salva sulla linea un pallonetto di Balotelli che aveva scavalcato Hart e Candreva centra il palo a portiere inglese battuto, fine primo tempo. Sotto casa un gruppo di adolescenti inganna l’attesa suonando e cantando a squarciagola le prime stantie canzoni di Lucio Battisti, non mi pare il caso e resto concentrato, perché di Battisti la maggioranza predilige bionde trecce e occhi azzurri? Ma cantate Il nostro caro angelo, cantate Anima latina, per favore. Al cinquantesimo Balotelli porta l’Italia sul 2 a 1 appoggiando di testa una determinante parabola mancina di Candreva dalla destra, l’inaffidabile Paletta rischia un penalty colpendo d’anca Gerrard in area di rigore, infine al novantesimo Pirlo calcia una punizione cambiante direzione in cielo che si stampa sulla traversa a portiere inglese battuto. E’ finita: l’Italia vince DOPO LE ORE 22 E PRIMA DELLE ORE 7, gli euro da pagare sono 65,67. Mi affaccio alla finestra notturna del mio appartamento da inviato ritornato dal mare e grido agli adolescenti felici con le loro chitarre spente di alzare la voce e di cantare, abbiamo visto una buona Italia: al Dio degli inglesi, non bisogna credere mai.