martedì 17 giugno 2014

Maracanazo: Germania-Portogallo. Bianciardi e Mastronardi, il nuovo sindaco di Pavia in bicicletta


Pavia - Tutto sommato io darei ragione ad Antonio, a Vigevano devono smetterla di non ammettere che Lucio Mastronardi si è buttato nel fiume perché non ce la faceva più, a vivere generalmente, a vivere a Vigevano nel particolare. Il calzolaio di Vigevano, Il maestro di Vigevano, Il meridionale di Vigevano. Vigevano come una forma d'ossessione, dicevo ad Antonio, c'era quel brano dentro A casa tua ridono nel quale Mastronardi raccontava di quel tizio che andava a buttarsi nel fiume, anticipo letterario di ciò che sarebbe successo, in un racconto di Beppe Fenoglio invece era un figlio di nove anni a salvare il padre contadino dalla soluzione del gorgo inseguendolo per i campi, lo recitava anche Giovanni Lindo Ferretti in una finta canzone, in ogni caso a scanso di equivoci secondo me e Antonio era meglio abitare in una città senza fiume. Nonostante questo avevamo deciso di organizzare una presentazione dei nostri due nuovi romanzi sportivi (Il fuorigioco sta antipatico ai bambini, Ho visto Maradona) alla Libreria Il Delfino di Pavia, pur consapevoli della coincidenza tra l’orario dell'appuntamento letterario e la programmazione televisiva anche Rai dell'incontro mondiale Germania-Portogallo, valido per il primo turno del gruppo G. Prima un gelato poi un aperitivo, parliamo del nuovo sindaco a sorpresa ex professore di liceo catapultato al governo della città, ed ecco che il sindaco appare stanco e pedalante lungo una via in leggera ma lunga salita del centro, il suo volto è chiuso e cupo nello sforzo ciclistico, pare che le sopracciglia giungano fino alle labbra: scoperta del gravoso compito? Senso d'inadeguatezza? Rimpianto per la professione d'insegnante? Da che parte è il fiume? Non ci diamo per vinti e visto che è ancora presto con Antonio visitiamo collegi, chiese e biblioteche, quanti collegi a Pavia, dentro statue quadri e tante ragazze, a Pavia ci sono più ragazze che donne, in libreria più uomini che femmine ma anche queste (eroiche) non mancano. Diciamo quello che dobbiamo dire sul fuorigioco e su Maradona, sulla Democrazia Cristiana e su Giulio Andreotti, sul valore umano dei vinti e su quello dei vincitori, al termine della presentazione tuttavia qualche spettatore alza la voce, gli abbiamo fatto perdere la Germania che alla fine del primo tempo ha già segnato tre volte. Finirà quattro a zero, con tripletta di Thomas Muller (il primo su rigore, il secondo con un tiro rapido da dentro l’area, il terzo di ribattuta a una corta respinta del portiere portoghese) e gol di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo del difensore pensante Mats Hummels. Riusciamo comunque a fuggire dagli assalitori e a metterci in salvo in un'ottima pizzeria che regge il sole di fronte a un duomo fatto di mattoni. Un uomo ubriaco e abbronzato, dalla grande pancia per l’occasione nuda e sbucante da una camicia allacciata solo al primo bottone sotto il colletto, ci chiede trenta centesimi perché ha provato con il bancomat all’Unicredit ma non funziona. Lui è correntista dell’Unicredit, non se lo spiega. Poteva in ogni caso osare di più con la richiesta, penso, non li avremmo avuti comunque perché a breve potremmo essere disoccupati pure noi. Si libera una tavolo all’aperto e parliamo di Lucio Mastronardi, parliamo di Luciano Bianciardi, di quel passaggio televisivo di fine anni sessanta che li aveva visti insieme chiacchierare di letteratura a bordo di un tram milanese per promuovere un’iniziativa culturale, nella circostanza Bianciardi era meno disperato di Mastronardi. Non sarebbe male come ipotesi per il futuro scrivere due romanzi capaci di tirar fuori la sofferenza più preziosa e utile che abbiamo, farli iniziare con la frase "Tutto sommato io darei ragione a…" e terminare con "Poi il sonno è già arrivato e per sei ore io non ci sono più". Tanto chi vuoi che se accorga, anzi.