lunedì 24 settembre 2012

Finalmente domenica! (5)


Insomma prelevo e mi accorgo di avere xxx euro sul conto corrente che uno dice ma cosa fai non bisogna mai dire quello che hai sul conto corrente potresti fare la figura del troppo povero o anche del troppo ricco come non devi mai dire per chi voti e io allora gli rispondo guarda, mi pare che non vado a votare dal 2006, scegliere il meno in malafede è oggettivamente difficile e non cambia radicalmente la situazione. In merito invece alle xxx euro che vuoi ti dica, va così, del resto Mario ci ha chiesto di fare i sacrifici, le buste paga sono ferme da dieci anni, paga tu xyz euro d’affitto con moglie in maternità che gli ultimi mesi il valore di una mamma è zero euro del suo stipendio quelli prima vale invece il 30% e l’80% mentre altrove vale sempre il 100% che uno gli viene da pensare mamme variabili economicamente nel mondo. E per quell’80% o quel 30% inoltre devi pure penare per averli perché la burocrazia ti affonda andate sul sito dell’INPS e fatevi un giro provate a fare la domanda online, in uno “Stato ladro” tutto è concesso per mettere i bastoni tra le ruote al cittadino e questo “Stato ladro” non l’ho mica detto io non mi sarei mai permesso figuriamoci ma l’ho sentito dire a Oscar Giannino più di una volta nella sua trasmissione radiofonica che ascolto la sera in autostrada verso Milano una volta a settimana e lui di solito è pacato anche se acceso fino a quando all’improvviso verso la fine sbotta e grida: “Questo è uno Stato ladro!” che la prima volta che l’ho sentito io ho anche rallentato e pensato cavolo ma questo lo mettono in galera e invece no fa ancora la trasmissione su Radio 24 per fortuna. Ma xxx euro, dicevo, e poi questo mese la ciliegina sulla torta della tassa sullo sporco: xsd euro per 52mq che uno dice, boh, se l’italiano non fosse vile di natura, massacrato fiscalmente com’è da questo Stato ladro come sostiene Giannino mica io avrebbe già circondato il Parlamento con lance e pugnali.

Comunque, cari miei esattori, non m’impedirete di godermi gli ultimi giorni in montagna con la mia famiglia ospite di Evi e non mi toglierete quindi la sublime sensazione altoatesina di non essere più in Italia, circondato da gente che legge l’Alto Adige, Dolomiten o Bild e guarda con condivisibile sconcertato sgomento comitive di famiglie romane con troppi figli che dicono: “aho, dove annamo stavorta con la maghina a magnà?!”

E poi, la sera, di connettermi a Mediaset Premium Play per guardare un film bello e dimenticato come “L'istruttoria è chiusa: dimentichi” di Damiano Damiani 1972 prima che mi scadano i quindici giorni omaggio dell’offerta Cinema e resti a tasche vuote con la sola offerta Sport peccato, che in ogni caso ho visto la Juventus anche a 1550 metri dentro al maso Unterwerkstatthof giocare e fare 2-2 con i campioni d’Europa del Chelsea dopo che era 2-0 autogol di Bonucci su tiro di Oscar e girata capolavoro sempre di Oscar però non Giannino ci hanno pensato l’incredibile Vidal mai domo pure da zoppo e Quagliarella che ha fatto pure il tunnel a Cech e poi preso una traversa.

Poi, guardando il Latemar mi è venuto in mente quell’editore là che mi deve da due anni circa yxzs euro ma che ci vuoi fare, c’è la crisi mi dice anche gente del settore, avrà i suoi problemi mi dice anche gente del settore scrittori o dipendenti di grandi o piccole case editrici mi dicono che vuoi farci, alzano le piccole spalle e continuano a lavorare insieme al personaggio-editore chiamiamolo pure truffatore per presunti nobili motivi o missioni che nessuno gli ha assegnato, che adesso ho capito perché quando ci sono i Saloni del Libro o le Fiere del Salame lui non si presenta mai o al massimo visita veloce come un coniglio-freccia a un quarto d’ora dalla chiusura perché quei posti quelle sagre sono piene di scrittori ai quali deve dei soldi, e che allora probabilmente lo prenderebbero giustamente a legnate, il bastone e la carota.