venerdì 6 gennaio 2012

"Anticipi, posticipi" su Bresciaoggi.



Ieri, su Bresciaoggi, Flavio Marcolini così parlò di "Anticipi, posticipi"

giovedì 05 gennaio 2012 – CULTURA – Pagina 39

IN LIBRERIA. Per le edizioni Italic Pequod
Anticipi e posticipi
calcio e letteratura
per Francesco Savio
Dopo «Mio padre era bellissimo» il giovane bresciano cambia registro

Per le edizioni Italic Pequod esce in questi giorni «Anticipi, posticipi» (pagg. 188, euro 14), il secondo libro del giovane bresciano Francesco Savio, scritto questa volta in collaborazione con Antonio Gurrado e con la prefazione di Roberto Beccantini.
Dopo il fortunato «Mio padre era bellissimo» (2009) che nel corso del 2012 uscirà in Francia per la casa editrice parigina «Le dilettante», Savio torna qui a parlare con Gurrado del rapporto fra calcio e letteratura, mescolando e confondendo partite e libri, giocatori e scrittori. «Tutto inizia dai Mondiali 2010 - racconta il narratore - dal desiderio non realizzato di essere inviati da qualche testata giornalistica coraggiosa in Sudafrica, per commentare le partite del Campionato del Mondo. Ma non avendo parenti o conoscenti giornalisti in grado di raccomandarci, con Gurrado abbiamo trovato il modo di essere inviati, altrove però».
«Il Mondiale - spiega - si spostava da una città all´altra del Sudafrica, e noi eravamo invece a Milano, Parigi, Gravina di Puglia, Brescia. Dai Mondiali siamo poi passati alla serie A, scegliendo di settimana in settimana i nostri «anticipi» e i nostri «posticipi». Per i primi abbiamo individuato una partita che è stata grande anni fa, cercando di scovarne il motivo d´interesse nella smorfia dimenticata di un campione, nella scena secondaria di un film, in una spiazzante indagine sociologica. Per i secondi abbiamo chiesto ogni domenica ad uno scrittore diverso (sovente deceduto) di accompagnarci sugli spalti di uno stadio o davanti al decoder, trovando una frase, una descrizione, un´ interiezione che desse un appiglio al campionato in corso, altrimenti insensato».
Ne è uscito questo bizzarro almanacco fra il calcistico e il letterario, una sorta di creativo album delle figurine. Annota: «Oggi si usa lo sport più popolare per sbriciolare quel poco che resta del cervello di un popolo gi! à imbottito da troppa cultura televisiva. Ma “Anticipi, pos! ticipi” non è propriamente un libro sul calcio. Chi si aspetterebbe di veder sbucare all´improvviso in una partita di pallone Henry David Thoreau, John Cheever o Richard Yates? Eppure in queste pagine questo accade. Non sarebbe bello se qualche giornale inviasse questi due cronisti letterari direttamente sui campi per raccontarci di Mario Balotelli e Aldo Busi, di Andrea Pirlo e di Franz Kafka?»