venerdì 9 luglio 2010

Mondiali: Spagna-Germania (Quel silenzio sul lago di Garda che volge a mezzanotte)

(Savio per Quasi Rete Gazzetta dello Sport)

da Padenghe (BS)

Dall’invenzione della Televisione, la storia famigliare è piena di donne che passano davanti alla Tv durante la partita, mentre uomini quasi sempre seduti su divani muovono il collo a destra e sinistra per non perdere nemmeno un fotogramma della sfida. Ospite da mia sorella e suo marito a Padenghe sul Garda, ho notato come generazioni femminili diverse ripetessero gli stessi scatti davanti al teleschermo, brevi accelerazioni talvolta con la testa in avanti per ridurre i tempi del passaggio.
Visto che la Spagna faticava a trovare spazi, ho finto di essere Xavi e mi sono lamentato con mamma, sorella e nipotina: non fate i movimenti giusti! Come posso mandarvi in porta?
Del Bosque aveva rinunciato al centravanti tipico preferendo due punte di movimento come Villa e Pedro, + Iniesta finta terza. Non era la parte femmina della mia famiglia a mancare nell’attacco della Spagna.
Nella casa lacustre si tifa per le Furie Rosse che fanno come sempre la partita, ma faticano a trovare spazi fino al colpo di testa di Puyol. 1-0. Non manca molto, ma dei tedeschi non bisogna mai fidarsi.
Pedro in clamoroso contropiede vince la coppa dell'egoismo non passandola allo smarcatissimo Torres. Piuttosto che non fare gol lui il bravo Pedrito pare preferire l’uscita dal Mondiale in semifinale. Quando viene sostituito immagino che appena fuori dall’inquadratura il sempre pacato Del Bosque gli tiri una bella pigna.
Loew intanto si è tolto la giacca per sfoggiare il suo maglioncino di cachemire a V, ma non basta. Da tempo mi chiedo se si faccia la tinta ai capelli, e se sì perché scelga un nero così scuro, mentre apprendo da fonte sicura che l’ex vice di Klinsmann ha una predilezione per il Cancelliere Angela Merkel, ma ha pure conosciuto Shakira in aereo, apprezzandola.
La Spagna conquista con merito la sua prima finale in un Campionato del Mondo, anche se la Germania, fino a ieri la squadra più bella vista in Sudafrica, ha pagato l’assenza di Mueller, un Balotelli bianco non affetto dalla sindrome del bullismo.
Oltre il balcone, verso il lago, le birrerie si svuotano di tedeschi silenziosi e pieni di birra.