sabato 27 agosto 2011

Il lettore d'estate



Sarà che ho sempre avuto un debole per i vortici. Sarà che, per questo motivo, ho sempre mangiato la torta di rose srotolandola, le Girelle Motta anche, le Kinder Brioss uno strato alla volta (per ultimo, quello al centro). Sarà che, da ragazzo, avevo l’abitudine di disegnare un pallino al centro di un foglio, colorarlo, e poi iniziare a scrivere in circolo, stando ben attento che le parole in fila circondassero il pallino restando a uguale distanza tra loro (le parole, le file di parole) pur continuando a trasformarsi in uragano. Sarà che ho dedicato discutibili raccolte di poesie a ragazze, ripetendo il pallino sulla seconda pagina bianca a disposizione, avvolto dalla dedica: Per…
Sarà che queste rose di torta, queste girelle, io non lo capivo, ma erano fogli da scrivere, o da leggere, che avrei probabilmente scritto, o letto, una volta finito di mangiare.
Sarà per questi motivi che il mio libro preferito di questa estate è L’ultimo lettore, di Ricardo Piglia. Un saggio? Un finto romanzo? capace di capovolgere la prospettiva. Il lettore, è il protagonista dei libri che legge. Spiando leggere Borges, Kafka, Joyce, il Che, mi sono ricordato di un ragazzo che, sognando di scrivere, si consolava pensando:

“comunque andranno le cose, nessuno mi potrà mai togliere il piacere assoluto di leggere”.