lunedì 8 aprile 2013

Finalmente domenica! (33)



Che bella la domenica senza auto, magari qualche Taxi investe Fabio Fazio. Sono qui che cammino con Pietro in quella specie di zaino per bambini che è il Boba, il cielo è quello di Parigi eppure siamo a Milano ed è più forte di me, dopo aver apprezzato la meravigliosa assenza di rumore, gli italiani che sembrano quasi normali sorpresi a passeggiare e non a schiacciare il pedale dell'acceleratore, m'interrogo sul perché Fabio Fazio si sia scagliato contro le domeniche a piedi al tweet gridato di "stupidate che complicano la vita agli italiani". Cavolo, penso, per far dire a Fazio "stupidate" la situazione deve aver oltrepassato ogni limite, chissà cosa doveva farci con l'auto il presentatore, perché è chiaro che la complicazione é personale giustificate al plurale, forse è costretto a recarsi negli studi Rai a piedi o addirittura in tram, forse la faccenda non gli va giù e gli complica la vita, vai a sapere.

Comunque il cielo è parigino, con Pietro nello zaino vorrei veder sbucare là in fondo la Tour Eiffel e invece facciamo "Uuh!" quando passa un tram, "Aah!" quando vediamo una bicicletta, "Wof!" quando è la volta di un cane. Così i miei venerdì pomeriggio, i miei sabato pomeriggio le mie domeniche, stupende a piedi come oggi, sto con Pietro nel Boba e facciamo "Uuh!" "Aah!" "Wof!" a ripetizione per strada, se lo sapessero certi scrittori impegnati che figura ci farei, loro a battersi contro il Male e io a fare "Uuh!" "Aah!" "Wof!", come la scorsa settimana che è venuto in libreria quello scrittore impegnato e milionario, e tutti a guardarlo come fosse il Messia convinti che dopo aver letto il suo nuovo libro non guarderanno più il mondo con gli stessi occhi, con la verità in tasca lui e i guardanti, beati loro.

Ma "Uuh!" "Aah!" "Wof'!", al momento ho due ossessioni: Henry Miller e la Tour Eiffel. Di Henry Miller abbiamo già parlato, il problema è che non riesco a finire di rileggere Tropico del Cancro tradotto da Luciano Bianciardi, è troppo bello, leggo poche pagine al giorno per non farlo finire. La Tour Eiffel perché la immagino spuntare anche a Milano in pieno giorno nel cielo azzurro, Francois Truffaut viveva in un appartamento che aveva una straordinaria vista sulla torre, collezionava copie del monumento di tutte le dimensioni e una di queste fu usata come arma in Finalmente domenica! con Fanny Ardant e Jean-Louis Trintignant. Questo Truffaut, decisamente disimpegnato come regista, che non andava a nemmeno votare perché riteneva le elezioni manipolate, prive di significato, un gioco sociale fondato su una premessa falsa.

Ecco, non ho abbastanza soldi in banca per recitare la parte dello scrittore impegnato, il mio impegno principale è arrivare alla fine del mese, desiderare il peggio per i corrotti governanti di un Paese che spingono al suicidio due pensionati marchigiani, per chi ha inventato gli esodati, per chi se ne frega e fa polemica politica anche sulla vita umana. Per fortuna non mi arrabbio più, sono uno scrittore disimpegnato colleziono Tour Eiffel, la prima l'ho comprata nel 1994 in gita scolastica, la seconda nel 2010 quando sono stato a Parigi da solo con Marta e Pietro non c'era ancora, ma questa è un'altra storia.