sabato 30 luglio 2011

Incoraggiando Alfonso

Alfonso Berardinelli non incoraggia il romanzo, io incoraggio la lettura di Alfonso Berardinelli.

“Se solo potessero, gli editori darebbero il nome di romanzo a tutti i libri che pubblicano: sembra ormai che ogni tipo di libro spaventi il lettore: il romanzo no. I libri di storia li leggono solo gli storici. I libri di filosofia li sfogliano solo i filosofi. I poeti non si leggono neppure fra loro. Le scienze sociali interessano poco: di società si parla sui giornali e la prosa sterilizzata dei sociologi respinge il lettore comune”.


Sarebbe potuto bastare questo inizio a convincermi. O certi articoli del critico romano che talvolta emergono luminosi dalle pagine del Foglio. Ma poi ho pensato anche alla comoda possibilità di portami in montagna Gadda, Moravia, Landolfi, La Capria, Parise, Busi, Mari e tanti altri. In un solo libro.

Così metto Berardinelli nel mio zaino, pronto per il Latemar. Probabile che si trovi a suo agio in compagnia delle Ombre bianche, di Due anni senza gloria, del Crollo, del Barile magico, e dell’Ultimo lettore.