domenica 11 gennaio 2009

Istruzioni per salire con l'ascensore (omaggio a J. C.)


Nessuno può non aver notato, almeno una volta, la presenza all’interno di molti edifici di un impianto, costituito da una cabina sostenuta da cavi, che scorre in senso verticale, utilizzato solitamente per trasportare persone e cose da un piano all’altro, posti quasi certamente ad altezze differenti.
Trovandoci di fronte a questo apparecchio, avremo la possibilità di accedervi con relativa facilità, ma non prima di averlo “chiamato”, ovvero di aver premuto un pulsante posto alla destra o alla sinistra dell’entrata. Ma attenzione, il pulsante può presentarsi a noi con due colorazioni: bianco oppure rosso. Se il bottone è candido, possiamo allora pigiarlo con decisione, e immediatamente potremo udire un rumore indicante il movimento della cabina, che con ogni probabilità ha cominciato a muoversi nella nostra direzione. Se il pulsante invece è sanguigno, meglio schiacciarlo comunque, ma senza troppe speranze, solo alcuni modelli di ascensore permettono di prenotare la chiamata, per gli altri dobbiamo aspettare che il bottone ritorni bianco, quindi premere il prima possibile, o almeno prima di altri umani eventualmente sostanti su altri pianerottoli. Quando la cabina arriva, per introdurci dentro di essa è sufficiente ruotare la maniglia, ove prevista, o spingere due antine che si apriranno in stile entrata saloon, o ancora attendere che la porta si spalanchi da sola, se automatica, scomparendo temporaneamente per qualche secondo, lasciandoci magari la prima volta stupiti.
Una volta dentro, troveremo altri tasti, indicanti numeri, sovente una campanella, qualche lettera (T, ST e PT, ad esempio). Pigiandoli, finiremo per essere trasportati dove indica il numero o la lettera. Se non si è soli e l’ascensore è piccolo, è buona norma far posizionare chi esce per ultimo verso il fondo della cabina, per non creare situazioni confuse e spiacevoli contatti nell’abitacolo.
In ascensore, è buona norma inoltre non rivolgere la parola a nessuno (se si è soli) e comunque non affrontare argomenti delicati (anche se si crede di essere in compagnia di quei condomini che ispirano maggiore fiducia). E’ sconsigliabile quindi lanciarsi in affermazioni forti, prendere posizioni nette, fare dichiarazioni del tipo:
“Mussolini? Oltre ad essere un uomo affascinante, ritengo che non abbia mai sbagliato nulla, nemmeno riguardo alle leggi razziali”.
Oppure: “Scusi, ma è una mia impressione o la moglie di quello del secondo piano è proprio una gran gnocca? Farei sesso in continuazione con lei, specie quando il marito è in ufficio”.
Meglio discutere del tempo atmosferico o di quello cronologico, delle stagioni che tardano ad arrivare o eccedono nella loro durata, di calcio o sport in genere (ma senza tradirsi rivelando passioni o simpatie per squadre o singoli atleti).
Giunti a destinazione, non servirà schiacciare nessun bottone, e una volta varcata la porta dell’ascensore (senza dimenticarsi di chiuderla alle proprie spalle, per non impedire ad altri di poter utilizzare l’impianto) ci si troverà, non senza un briciolo di sorpresa, ad un livello di altezza diverso da quello in cui si era partiti.