Torino –
Arrivo a Torino e via twitter la casa editrice Einaudi ammonisce severa:
“Se state
per twittare una battuta su Suarez potreste chiedervi perché voi e altri
milioni di persone lo stiate facendo nello stesso momento.” Accuso il colpo per
addirittura qualche secondo, ho appena letto la notizia della squalifica per
motivi disciplinari di Luis Alberto e, devo ammettere, stavo forse cadendo
nella trappola anch’io, Cesare Pavese non l’avrebbe mai fatto, letta su La Stampa la decisione del giudice
sportivo in merito ai cattivi comportamenti di Giampiero Boniperti o John
Hansen avrebbe immediatamente chiuso il giornale per ridurre al minimo le cose
frivole, non fare pettegolezzi, scrivere quella poesia in cui si ritrova in una
stradina di campagna e. Mannaggia, non sono quindi uno scrittore impegnato e
anzi risulto invero pure un uomo banale se la notizia relativa a Suarez mi
spinge a pensare anche solo per un momento alla stessa cosa che invade il
cervello di altre milioni di persone, pare volermi ricordare l’editore. Lungo
via Roma apprendo da un maxi-schermo sforna informazioni che c’è stata un’esplosione,
forse una bomba in un centro commerciale di Abuja, in Nigeria, almeno tredici i
morti, sono uno scrittore impegnato perché mi fermo immediatamente a riflettere
sull’accaduto anche se per pochi secondi, controllo i tweet della casa editrice
Einaudi ma non se ne parla, male, mi viene ricordato invece che Parrella sarà
ospite della IX serata di Letterature 2014 (allegata fotografia pensosa di
Valeria in posa carina), quindi altro tweet di un lettore emozionato perché la
sua casa editrice preferita (Einaudi) ha vestito la sua copertina con sua la
stilista preferita, bene, infine è Carofiglio a essere ritwittato quando
ricorda, con un certo fastidio:
“Un'ulteriore
comunicazione in risposta a numerose richieste. Per le presentazioni bisogna
rivolgersi all'ufficio stampa.”
Io dell’ufficio
stampa invece faccio a meno, mi sto dirigendo alla Feltrinelli di piazza C.L.N.
per la presentazione de “Il fuorigioco sta antipatico ai bambini” e “Ho visto
Maradona” in compagnia di Antonio Gurrado, anche lui sta pensando alla
squalifica di Luis Suarez (non è uno scrittore impegnato) e stabiliamo di
comune accordo che per l’Uruguay, nostra squadra del cuore, adesso sarà dura
vincere il Mondiale, e che,
probabilmente, lo schieramento di emergenza più utile a questo punto potrebbe
essere quello con Cavani unica punta e Lodeiro appena dietro, a meno di non
rischiare dal primo minuto a fianco del centravanti parigino uno tra il vecchio
Forlan o il giovane Hernandez. Dopo un Pastis e un Vermut da Fiorio siamo
soddisfatti o rassegnati, non saremo mai degli scrittori affermati, arriva la
pioggia, scompare il sole, non siamo per niente di buonumore. Ci sono tutti i
presupposti per fare male, invece arriviamo in libreria e Darwin Pastorin ci sta
aspettando, faremo una buona presentazione, ritorneremo verso Porta Nuova chiacchierando
di Giuseppe Berto, quanto ha fatto il Portogallo? Due a uno sul Ghana con rete
di Ronaldo, ma non sufficiente per passare il turno, agli Ottavi andranno
Germania e Stati Uniti. Sulla locomotiva gli eroi son tutti giovani e belli,
gli uomini son tutti uguali, un pazzo si è lanciato contro il treno. Suarez non
temere, che corro al mio dovere, trionfi la giustizia proletaria, trionfi la
giustizia proletaria, trionfi la giustizia proletaria.