sabato 26 ottobre 2013

Una recensione rapida e confusa

Su Internazionale in edicola questa settimana, Sivan Kotler recensisce in modo rapido e confuso Il silenzio della felicità.

La parte che amo maggiormente di questa superficiale e scolastica critica al romanzo è senza dubbio questa: 

"Le tappe narrative necessarie ci sono tutte anche se a volte forzate. Le lunghe passeggiate, i libri, i fiori, Pasolini, sprazzi di ebraismo e perfino la precarietà". 

"Sprazzi di ebraismo?" "Perfino la precarietà?" 
Ma che libro hai letto Sivan?
Ciao.