Milano – Stento a ricordarlo ma da ragazzo passavo anche mezz’ore di
fronte alla scaffale di Poesia della Feltrinelli di Brescia in via Mazzini,
adesso non andate, c’è una Mondadori, la Feltrinelli si è spostata da qualche
anno in corso Zanardelli, ma va anche sottolineato come i loghi luminosi fuori
dai rispettivi negozi non siano poi così diversi, quelli di Mondadori e
Feltrinelli, girate la Emme e troverete la Effe. Comunque stazionavo davanti
alla Poesia, Sandro Penna e Giovanni Giudici, non era sempre breve il tempo
necessario alla decisione, quindi mi giravo e andavo a pagare alla cassa, con
alcuni librai della città dove sono nato adesso ci conosciamo meglio, anche se
meno di quello che vorrei. Uscivo dalla libreria di via Mazzini, camminavo e camminavo
alla ricerca di nuove prospettive, non sapevo cosa significasse essere flâneur, Charles Baudelaire, Walter Benjamin, Robert Walser, essere un
botanico da marciapiede. Ascoltavo musica, guardavo le ragazze, mi ritrovavo a
compiere gli stessi giri perché alla fine Brescia non era così grande,
trasferito a Milano a lavorare in una libreria Feltrinelli avevo finalmente
aggiunto nuovi percorsi alle mie canzoni.
La collezione di poesia Einaudi, detta generalmente
“collana bianca”, è nata nel 1964. Per festeggiare il compleanno del mezzo
secolo cinquanta poeti italiani che hanno pubblicato nella collana offrono ai
lettori una loro poesia inedita. Sfoglio in libreria il volumetto da regalare
al cliente in caso di acquisto di due libri della collana ma passano i giorni e
non li compra nessuno, i libri della collezione di poesia Einaudi. Generalmente
in pochi acquistano un libro di poesia figuriamoci due, allora me lo porto in
cassa 50 anni di bianca e leggo:
Meraviglia dello stare bene
quando le formiche mentali
non partoriscono altre formiche
e si sta leggeri come capre sulla rupe
della gioia.
(Mariangela Gualtieri)
(Mariangela Gualtieri)
Mi sembra la migliore.
Arriva un cliente che mi dice:
“Certo che far pagare i sacchetti di carta, proprio
voi che vendete i libri di carta…”
“In che senso?”
“No dico, vendete i libri di carta però i sacchetti
di carta li fate pagare, assurdo.”
“Perché è assurdo?”
“Assurdo.”
Sparati, penso. Che ne sai tu della meraviglia dello
stare bene, quando le formiche mentali non partoriscono altre formiche e si sta
leggeri come capre sulla rupe, della gioia.
Finisco il turno lavorativo e mi metto a passeggiare
con la musica di quando ero ragazzo nella testa, sono flâneur a Milano e Caterina questa tua canzone la vorrei veder
volare sopra i tetti di Firenze per poterti consolare.
Mancavano pochi minuti al novantesimo e Mattia Destro
contro il Verona ha stoppato di petto prima di calciare dopo un rimbalzo all’improvviso quasi dal cerchio
di centrocampo. Il pallone è finito in rete disegnando una collina, con il
portiere che si è messo a correre all’indietro disperato ma è finito accartocciato.