martedì 1 gennaio 2013

Finalmente domenica! (19)



Io avevo questo vizio, da ragazzo come mi capita di affermare talvolta quando parlo adesso ad altri e non lo sono più, e magari nemmeno loro, e ricordo bene cos’ero allora e ciò che sono ora, che se non mi conoscessi abbastanza direi due persone senza dubbio fondamentalmente diverse. Passavo le mattine e i pomeriggi a leggere libri nei parchi, tranne il venerdì il sabato e la domenica che andavo a vendere le lavatrici e i frigoriferi a Roncadelle o a Desenzano, e mi piaceva molto di più Desenzano. Ma durante la settimana le mattine e i pomeriggi leggevo nei parchi di Brescia, cambiandoli pur mantenendo in prevalenza i miei preferiti, la sera invece uscivo con belle ragazze oppure con Gabriele che mi chiedeva ma tu cos’hai fatto oggi? e io mah, direi che sono andato a leggere al parco.

Non che leggessi tutto il tempo tuttavia al parco, qualche volta alzavo anche lo sguardo per vedere se passava qualche bella ragazza da invitare la sera fuori, oppure estraevo dallo zaino uno dei quaderni che mi portavo sempre dietro dove segnavo e commentavo ogni film che vedevo, e ogni libro che leggevo. Restando ai secondi, annotavo i comperati, gli abbandonati e i terminati, ancora inconsapevole che questo mio materiale di parole sarebbe finito in minima parte un giorno lontano dentro un romanzetto postumo, ricco di note ai margini curate da esperti per giustificarne l’incompletezza sulla quale tuttavia si poteva soprassedere considerato il cordoglio per l’improvvisa morte dell’autore che era tutto sommato un gran bravo ragazzo.

Questo vizio comunque con il passare degli anni l’ho perso, intendo uscire la sera con belle ragazze, vendere lavatrici e frigoriferi nei fine settimana in special modo a Desenzano, ma soprattutto passare mattina o pomeriggi a leggere da solo al parco, tanto che quando sento Gabriele che adesso vive a New York lui mi dice ciao Cecco (mi chiama ancora così, perdonatelo, come tutti i miei amici migliori di quando ero ragazzo) ma mi vuoi dire cosa diavolo hai fatto oggi? e io finalmente posso dire no Gabri, non ho passato tutta la giornata al parco, non mi sono segnato su un quaderno i film che ho visto e sull’altro i libri che ho letto. Però, continuo a scrivere i libri che ho letto sul quel mio nuovo quaderno che è il blog, e sono così gentile da linkare pure ogni volume segnalato con la pagina internautica del tomo in questione per facilitare l’esigenza dell’occasionale lettore che potrebbe chiedersi: ma questo libro, cosa diavolo è?

In questo 2012 quindi ho letto 54 libri per me e 28 per lavoro editoriale giangiacomofeltrinelliano. Per gli amanti delle statistiche un totale di 82 volumi annuali che vuol dire 6,83 periodico volumi al mese che non è tanto ma nemmeno poco considerato il tempo che sottrae alla santa preghiera della lettura inspiegabilmente il lavoro e spiegabilmente il piccolo Pietro che comunque detto fra noi è meglio di qualsiasi libro. Tralasciando per segreto professionale le letture fatte per la casa editrice di via Andegari (ma vi assicuro che un romanzo che contiene la parola Borges nel titolo a mio avviso è davvero meritevole e diverso) ed eliminando per regolamento tutte le riletture, mi vedo costretto a comunicare a chi fosse interessato e in particolare al ragazzo che ero una volta, non tanto tempo fa, le due classifiche dei libri più belli che ho letto nel 2012 anche se non sono usciti nel 2012, permettendomi di dividere forse grossolanamente l’elenco delle letture in due parti, una dedicata ai romanzi e una ai non-romanzi, e non vergognandomi nemmeno d’inserire nelle classifiche titoli che qualcuno potrebbe dire ma come, non l’avevi ancora letto?! No, non l’avevo ancora letto.

Non romanzi:

5 - Paolo Nori "Pubblici discorsi" e Alberto Arbasino "In questo Stato"
4 - Guido Crainz "Il paese reale"
3 - Stephan Zweig "Magellano"
2 - Emil Cioran "La tentazione di esistere"
1 - Tzvetan Todorov "La bellezza salverà il mondo"


Romanzi:

5 - Peter Esterhazy "Non c’è arte" e Philip Roth "Everyman"
4 - Luigi Di Ruscio "La neve nera di Oslo"
3 - Beppe Fenoglio "La malora"
2 - Philippe Vilain "Non il suo tipo"
1 - Alain Sillitoe "Sabato sera, domenica mattina"

Immaginando in conclusione una Finale fra il vincitore del Gruppo "Non romanzi" e quello del Gruppo "Romanzi" io mi sento di affermare che, signore e signori, il vincitore dell’ambito premio "Il più bel libro del 2012 secondo Francesco Savio" è Tzvetan Todorov, con "La bellezza salverà il mondo". Bravo Tzvetan.
Bene, tutto questo non mi toglie dalla testa quanto sia stata brutta una domenica senza campionato di Serie A, che verso sera poi sono andato a prendere una pizza da asporto all'angolo e appena dopo di me sono entrati nel ristorante anche l'ex difensore del Milan Gambaro, il suo naso e la sua presumo fidanzata e allora io e Gambaro che non ci conosciamo ci siamo guardati negli occhi come a dire Ma che schifo è, una domenica senza serie A? e poi io gli ho anche detto sai Gambaro che secondo me il più bel libro del 2012 è "La bellezza salverà il mondo" di Tzvetan Todorov e lui allora ha detto: Ah sì? per noi invece una capricciosa, e una prosciutto-rucola.