Valutavo che ci
sono pochi scrittori italiani che parlano della bolletta del gas, forse
nessuno, ecco io invece sono arrivato a casa dopo una dura giornata di lavoro
ho aperto la cassetta della posta e c’era la bolletta del gas e ho pensato
niente, perché di solito è Marta che apre la cassetta apre la busta e io a dire
aspetta! non roviniamoci le scale o l’ascensore con la rabbia, godiamoci il
presente come dicono i saggi orientali che non lavorano, saliamo in casa senza
sapere quanto dobbiamo pagare a questo Stato ladro, secondo Oscar Giannino
chiaro perché io figuriamoci, non mi permetterei mai allora salgo da solo,
chiudo la porta alle mie spalle apro la busta e dico ma vaffanculo, ladri, ogni
mese ogni settimana c’è qualcosa da pagare, senza contare le abnormi trattenute
in busta paga, i tartassati, Totò, la repubblica delle tasse, questo penso. E
poi la scadenza, 24 dicembre, che uno dice non avete pietà nemmeno la vigilia
di natale.
Ma ecco dicevo, nessun scrittore italiano parla
della bolletta del gas, tendenzialmente essi preferiscono ritrovarsi alle
presentazioni nelle librerie-supermercato o dentro le scuole di scrittura
magari a Torino o a Milano a parlare d’altro, di cose molto più raffinate non
della bolletta del gas, che so della camorra o dell’amore, e anzi già che ci
sono danno un colpo di telefono a quella casa editrice a Milano o a Torino e si
mettono d’accordo ascolta tu pubblichi un romanzo a me che io faccio fare un
corso di scrittura a te poi tu vieni qui a fare un corso di scrittura a te che
io vengo lì a pubblicare un romanzo a me insomma, ci siamo capiti, fra di noi,
cosa vuoi che sia. Chiudono la telefonata, si guardano negli occhi gli
scrittori italiani e poi partono le mani alzate: io faccio lo scrittore che si
occupa della camorra! io faccio quello che si occupa dell’amore! io quello che
lotta contro il razzismo! io quello che denuncia il precariato!...ma mai
nessuno che fa quello che parla della bolletta del gas.
Apro la busta e guardo la cifra, scadenza 24
dicembre. Chissà Oscar Giannino quanto paga di bolletta del gas, ma certo con
quello che spende in vestiti avrà i soldi anche per pagarsi la bolletta del gas,
beato lui. Io no, e dopo una dura giornata di lavoro che mi fa pensare certo
che io tutelato mai, nella mia cazzo di vita terrena, il mio presunto e
ridicolo talento, mai con il 10 sulle spalle scortato da due mediani a fare il
lavoro sporco per me, ma è tutto il calcio ormai a essere cambiato mi dicono,
mi tocca fare anche la fase difensiva e allora dopo una giornata di lavoro a
fare Bip in cassa non mangio neanche vado a fare una passeggiata finché resta
su il sole che poi fa freddo e mi passa la voglia e cammino fino a quella
libreria di usato in via Terraggio gestita da quel signore pacato e sfoglio
qualche bel volume ma senza comprare, ho la bolletta del gas da pagare. Infine
la sera mi guardo una partita dopo che Mario Monti si è dimesso (Arrivederci e
grazie, Dracula) il calcio è meglio di qualsiasi cosa, di ridicoli telegiornali
e di quotidiani letti dalla gente solo per abitudine, alla ricerca del gossip
del momento di un paio di tette al vento o di fantomatiche e superflue analisi
politiche riguardanti esperti del posto fisso in parlamento, il calcio è
meglio, non me lo leva nessuno, e a quei poveri scrittori pseudo-impegnati che
alzano le sopracciglia che non hanno o addirittura disegnate per venti euro dal
parrucchiere e mi dicono ma che perdi tempo col pallone! fai come noi che siamo
gli scrittori della camorra, dell’amore, della lotta al razzismo, della
denuncia del precariato...ecco io dico amici allora pagatemi voi la bolletta
del gas che prendete i soldi per far finta d’insegnare ai boccaloni mantenuti
dai genitori a scrivere e a far di conto, avete visto? ho scritto di calcio per
venti minuti e non ve ne siete nemmeno accorti.